Il downhill in copertina. La mountain bike secondo Guido Rubino
Spesso sbattere un downhiller in copertina serve per attirare l’attenzione. Vuoi mettere casco integrale, gomme e bici muscolose di un rider in pieno salto rispetto alla tutina attillata di un crosscountrista lanciato a tutta, magari con il viso deformato dalla fatica?
Questa volta, però, il downhill non serve – solo – per attirare l’attenzione su quei pazzi acrobati che rischiano l’osso del collo per divertire il pubblico, e raccontare, nelle pagine interne, soltanto di bici da cross country. Per la prima volta Guido Rubino, “guru” della strada, si cimenta in un’opera sul fuoristrada in cui cerca di raccontare downhill e affini spingendosi oltre la sola facciata, buttando l’occhio anche a settori “esotici” e troppo spesso marginalizzati dai puristi della fatica.
Non lasciatevi ingannare dal primo capitolo: la solita suddivisione delle mountain bike per tipo, più utile sulla carta che nella realtà, in cui le sottigliezze tra cross country, marathon, enduro, all mountain, freeride e downhill lasciano il tempo che trovano, se ne va in poche righe, e serve per un’inevitabile infarinatura generale.
Il seguito del libro è un concentrato di tecnica e consigli, comprensibili ai neofiti quanto utili agli esperti, con una sezione sulla manutenzione ricca e curata, in cui le fotografie guidano fino nei dettagli.
Si affrontano i materiali, le loro tecnologie, le geometrie e i set-up del mezzo senza entrare in inutili tecnicismi, come raramente si è fatto prima per la mountain bike, spesso snobbata anche dagli editori (italiani) nonostante il pubblico sempre più ampio di utenti e consumatori. Un libro in stile “bitumaro”, fatto di geometrie e regolazioni, che in più di un capitolo affronta il tema della discesa senza i preconcetti visti troppe volte in passato.
Ma è ancora troppo poco.
Un piccolo sforzo per un’eventuale seconda edizione? Un capitolo in cui parlare di quelle strane persone che, se salgono pedalando, si portano dietro 18 o 20 chili di bicicletta, e se possono prendono un furgone o una seggiovia. Uno spazio in cui per una volta carbonio e magnesio, gruppi e serie sterzo superleggeri lascino spazio a tendicatena, doppie piastre, dischi da 200 millimetri. In cui l’angolo sterzo, l’altezza del movimento o l’escursione degli ammortizzatori sia più importante del rake, dell’avancorsa o dell’inclinazione dei forcellini.
Perché andare solo in discesa non è un hobby per quattro pazzi: provate a dirlo alle migliaia di sciatori che affollano le piste di questi tempi.
Guido Paolo Rubino
La mountain bike
Guida completa all’uso e alla manutenzione
Telaio – Componenti – Sospensioni – Messa a punto
Editore Ulrico Hoepli, Milano, 2010
24,90 euro
Link
Cyclinside, il sito di Guido Rubino.
La scheda del libro.
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