Edo Franco NZ trip diary #26: ultima gara in Nuova Zelanda
Dunedin [Nuova Zelanda], 21 marzo 2010, ore 18.00 (6.00 ora italiana)
17 marzo
Wow… stamattina mi vedo piomabare di colpo in camera Tim… erano già arrivati a prenderci per il road trip verso sud… verso Dunnerz! Così mi sono svegliato di colpo, ho buttato tutta la mia roba nel borsone, ho lanciato il tutto giù dalla finestra per fare più in fretta e poi sono andato a caricare la bici nella macchina. Come avevo già scritto, non potendo andare con la macchina di Tim (perché è ancora distrutta dal frontale in mezzo al bosco) abbiamo cambiato programma e andiamo a Dunedin con Josh (il fratello di Reuben Miller) e Simba (un ragazzo dello Zimbawe che vive a Nelson), due amici di Tim. Josh gira in bici e quindi farà anche lui la gara, Simba invece ci fa da driver.
Così, dopo aver caricato i bagagli nel cassone della macchina di Simba, partiamo, facendo tappa da un gommista loro amico a prendere una ruota di scorta. Il viaggio è stato abbastanza scomodo, perché dietro dove eravamo seduti io e Tim avevamo le ginocchia praticamente attaccate al mento. Comunque dopo quattro ore e mezza siamo arrivati a Christchurch, dove abbiamo fatto una pausa per cena in un ristorante cinese… e quindi via di nuovo di noodles, pollo e verdure. Ripartiamo con direzione Timaru… Non avevo capito dove ci saremmo fermati a dormire, ma sinceramente non mi interessava neanche perché tanto avevo con me il mio cuscino e quindi potevo tranquillamente dormire dove mi trovavo… e così ho fatto per quasi tutto il viaggio in macchina. Ero super stanco.
Morale della favola: alle 9 siamo arrivati a Timaru e ci siamo fermati a dormire a casa della nonna di Josh, che ci aveva preparato una cioccolata calda e dei letti dove dormire. Così adesso mi sono rintanato sotto le coperte.
18 marzo
Sveglia a casa di nonna Miller. Colazione, e poi via di nuovo in macchina con direzione Dunedin. Da Timaru ci sono più o meno 250 chilometri per arrivare a Dunedin, quindi in due ore e mezza dovremmo arrivare. Lungo la strada ci siamo fermati un paio di volte a piazzare un telo sopra il cassone per coprire le bici e i bagagli, visto che (stranamente) più ci avvicinavamo a Dndn e più pioveva. Ci siamo anche fermati in una fabbrica di caramelle, dove abbiamo fattto rifornimento!
Via di nuovo per strada e finalmente arriviamo a Dunedin. La prima cosa che abbiamo fatto è stata cercare un posto dove dormire. Così dopo un po’ di giri in vari hotel abbiamo trovato una specie di ostello che aveva posti liberi e soprattutto non costava tanto. E nello stesso ostello c’erano anche Reuben (il fratello di Josh), Horse e Pete Cooper, che erano appena arrivati da CHCH, dove ieri sera gli hanno rubato 4 bici dalla macchina e così han già detto che questa sera andranno a fare casino in giro.
Dopo aver sistemato il tutto nella camera, siamo andati a fare un giro in centro dove mi sono fermato da Subway per pranzo e poi siamo finalmente andati a vedere la pista, che hanno cambiato per circa il 70 per cento rispetto a quella che era la pista del National. Appena arrivati nel parcheggio c’era Jimbo (James Allen) di Queenstown che era stragasato e mi chiamava dal salto finale! Ahah, era forse troppo gasato e aveva stallonato la gomma dietro!
La pista: la partenza è la stessa della scorsa volta, però hanno cambiato l’atterraggio del primo salto. Adesso si va dritti e si entra nel bosco, dove c’è una bella contropendenza multilinea con una pianta in mezzo. Si entra poi nel famoso rock garden, dove ho lasciato le leve dei freni l’altra volta. Han cambiato le linee anche lì e l’hanno fatto ancora più incazzato. Per fortuna oggi era asciutto… speriamo in bene!
Si esce dal rock garden e c’è sempre il solito piano da pedalare per chiudere il doppio, poi si entra nel secondo tratto del rock garden che però questa volta sembra piu facile. I soliti tre doppi in sequenza e poi hanno cambiato le linee nel prato. Adesso ci sono sei curve fighissime in contropendenza. Si entra nel bosco prima del tratto finale dove hanno costruito quattro sponde e un doppio, poi si sbuca nella conca sopra l’arrivo dove si entra nella prima curva del percorso del four-cross. Serie di tre doppi attaccati, sponda a destra, sponda a sinistra, ripido per prendere velocità, triplo, step down, altro triplo e poi si va dritti fuori dalla sponda per fare il tratto finale dell’altra volta. Hanno cambiato solo il salto finale, che adesso è diventato una specie di step-up – stepdown o quadruplo, ma è bello spesso da saltare tutto.
Arrivati in fondo andiamo a fare la spesa per questa sera… Ho preso pasta e sugo alla bolognese e un po’ di insalata. Arrivato a casa, mi sono messo ai fornelli… Adesso sto per andare a dormire dopo aver letto l’email e aver parlato un attimo con Pippo (un mio amico pazzo) che era in pompa per andare a girare in moto appena torno a casa!
19 marzo
Venerdì mattina… prima mezza giornata di prove. Dopo colazione carichiamo la macchina di Simba e andiamo sul campo gara. Mi infilo le ginocchiere e il casco e vado alle risalite. Arrivo al solito rock garden e… pssssssss, gomma a terra! Iniziamo bene la giornata!
Vado alla macchina, cambio la camera e salgo di nuovo. Mi fermo a guardare la prima contropendenza, salgo in bici, faccio per partire e il pedale mi si aggancia ad una roccia e all’improvviso mi ritrovo con la faccia in un cespuglio! Ahahh, ridevo come un ebete da solo… una di quelle scene da Paperissima! Riparto ancora ridendo, rock garden a tutta (un po’ “loose”) e mi stavo divertendo. Dopo il doppio ho provato a tirare un salto da una roccia oltre una radice ma sono atterrato un po’ corto tra le pietre e così penso che passerò normalmente senza rischiare.
Arrivo in fondo e avevo il palmo della mano livido per il volo da ebete nella prima contropendenza! Probabilmente ho messo la mano su una pietra. Nel frattempo sono finite le prove di oggi, che erano fino a mezzogiorno. Così andiamo a casa a posare le bici, a fare una doccia e a mangiare qualcosa e poi torniamo per il 4X.
Sono stato tutto il pomeriggio insieme a Joe Flanagan e agli altri ragazzi inglesi appollaiato su una sedia da campeggio a guardare la gara che alla fine ha vinto Wyn. Finita la gara siamo tornati in albergo dove ho preparato cena con il resto della pasta di ieri.
20 marzo
Colazione alle 7 e mezza e poi diretti alle risalite. Ieri notte è piovuto un po’, quindi pensavo che la pista fosse un po’ scivolosa. Invece salgo per il primo giro e dopo aver fatto la prima sponda un po’ di traverso il resto della pista era asciutto come ieri. Il rock garden un po’ alla “spera in Dio” ma non più di tanto scivoloso… La serie di tre doppi dopo le rocce mi piaceva un casino! Tutti i giri whip sempre più grossi. Anche la serie di contropendenze prima del tratto finale erano fighissime. La pista è velocissima, un po’ in stile MX, come la maggior parte delle piste che ho trovato qui. In fondo sembrava di essere in un supercross… doppi e tripli per circa 45 secondi. Ho provato a tirare il quadruplo finale, ma è bello grosso.
La mano era livida ma non mi faceva tanto male, facevo solo un po’ fatica a stringere bene il manubrio ma con l’antidolorifico era molto meglio. E così abbiamo tirato sera tra un giro e l’altro. A fine giornata ero contento perché ero riuscito a tirare il quadruplo ma penso che domani non lo farò in gara… giovedì ho l’aereo e non ho voglia di cadere adesso prima di tornare a casa, così penso che non prenderò rischi, anche perché anche questa volta la pietraia ha abbattuto un po’ di gente: Jimbo ha rotto due dita, Jake la clavicola.
21 marzo
Ultima gara in Nuova Zelanda… Colazione e via alle risalite. Faccio due giri di prova e mi diverto un casino. Sulla pista non c’è un granché da imparare, ormai la conosco. Thomas questa mattina è stato squalificato perché stava spostando una roccia, mentre Aari nel giro di prova ha fatto una bella esplosione dove sono arrivato corto io venerdì nelle prove… A quanto pare si è schiantato contro una pianta, ma sembra che sia tutto ok.
Salgo per la prima run. Tutto ok a parte un piccolo errore nel rock garden. Alla fine avevo fatto 3’05”, di cui non ero contento. Sarei contento riuscissi a stare sotto i 3 minuti per la finale. Mangio qualcosa e poi salgo in partenza, dove fa un freddo cane. Parto e mi sento più sciolto rispetto alla seeding. Entro un po’ troppo selvaggio nella prima contropendenza e finisco in basso, così sono fermo per la curva dopo. Comunque arrivo nell’infame rock garden e ne esco incolume e anche nel passaggio dopo, quello dove sono atterrato corto venerdì, sono caldo e salto oltre la radice. Sulla serie di tripli dopo mi stavo divertendo troppo e sull’ultimo… massive whip!
Avevo le braccia che iniziavano a essere di cemento, ma sono arrivato alla fine senza fare errori e ho tirato giù il tempo di quattro secondi, senza però riuscire a stare sotto i tre minuti… 3’01”. Alla fine vince Cam, secondo Nate e terzo Wyn. George Brannigan, dopo essere esploso sul quadruplo finale nella prima manche, ha vinto la finale junior.
Adesso sto andando insieme a Glenn Haden, Nate e Dan Maylink al motor camp: penso che stasera vogliano andare a fare festa. Vedremo come andrà la serata.
Link
I risultati delle gare di Dunedin: four-cross e downhill.
Le altre puntate del NZ trip diary.
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