Edo Franco NZ trip diary #05: a Christchurch la pista è un po’ ripidina…
Christchurch [Nuova Zelanda], 5 gennaio 2010, ore 23.20 (11.20 ora italiana)
Ecco il riepilogo degli ultimi giorni, in cui non sono riuscito ad aggiornarvi…
2 gennaio
Come vi avevo anticipato ieri, quella di oggi non è stata una giornata ricca di contenuti… Abbiamo guidato tutto il giorno, da New Playmouth a Christchurch, per un totale di circa 800 chilometri su strada statale, il tutto nella macchina di Wyn con 3 bici smontate nei sedili posteriori e le varie borse e zaini, un po’ nel bagagliaio, un po’ nei vari buchi che rimanevano.
Abbiam lasciato New Plymouth verso mezzogiorno e siamo arrivati a Wellington alle 4 e mezza circa. A Wellington ci siamo fermati a mangiare allo skatepark, dove c’erano contemporaneamente skateboard, BMX, roller e tanta gente con il monociclo: una figata. Wyn dice che da loro ogni città, anche le più piccole, ha il suo skatepark.
Imbarco sul traghetto alle 6.30 e arrivo nella South Island alle 10 p.m. Poi a tutta verso Christchurch e arrivo a destinazione verso le 2 a.m. Qui a CHCH siamo nel negozio di Rockstar Racing NZ, famoso brand di abbigliamento neozelandese, dove Ox, il proprietario, ci ha preparato due brandine per terra.
Adesso vado a montare la bici e poi finalmente andiamo a girare. Talk u soon.
3 gennaio
Ci eravamo lasciati ieri da negozio Rockstar Racing NZ, nonchè casa di Ox. Caricate le bici in macchina spunta dal cancello un uomo enorme di circa 150 chili con dreadlock che sembra un maori (ma che ha origini di qualche isola nel Pacifico): è Nate, un amico di Ox, che ci farà da autista su una pista 3 o 4 volte la sera prima di cena. Le piste qui a CHCH sono una figata! In mezzo al bosco vedi tracce di bici dappertutto! Tutte piste ripide, polverose e con radici. Doppi, passerelle di legno, step-up. Il tutto in mezzo a boschi fittissimi. Abbiamo fatto tre giri e inizio a prendere confidenza con la bici. Il terzo giro però mi è scivolata la mano dal manubrio e sono finito in mezzo alle frasche!
La sera abbiamo fatto un barbecue a casa di Ox e siamo poi andati a dormire. Questa mattina invece dopo colazione, abbiamo fatto tappa a casa di Nate, che ci ha lasciati collegare un po’ con il suo wi-fi. Verso le 10 di mattina, Tom, un local di CHCH, ci ha caricati sul suo van, un Toyota Hiace super stiloso, abbiamo fatto il giro del quartiere a caricare Dave, Snowy, Ruppero e gli altri locals per poi dirigerci verso Living Springs, la montagna dove i ragazzi di CHCH stavano costruendo la nuova pista per il National. E’ incredibile come tutti i local insieme si diano da fare per giorni per costruire una pista. Hanno creato un tracciato dal nulla, su un pendio estremamente ripido dove si fa fatica a stare in piedi, tutto a mano senza vedere nessun soldo, solo per passione.
Due parole su quella che sarà la pista del National: partenza e subito ci si butta in una gola ripidissima, dove i ragazzi hanno costruito un sentiero. Una serie di 8 o 9 tornanti stretti su un fondo polveroso e poi si entra in un bosco dove si trovano solo massi fissi per terra, drop e un po’ di radici, il tutto sempre ripidissimo. Si esce poi dal bosco per sbucare su un tratto aperto, dove oggi abbiamo sbancato la montagna per costruire il sentiero, il tutto con pala e picco perché sarebbe impossibile arrivarci con l’escavatore per quanto è ripido. Dopo questo lungo tratto aperto con contropendenze, compressioni e tratti di sentiero largo circa 40 centimetri si entra nel tratto finale in un boschetto di pini, per poi sbucare su una strada sterrata dove ci sarà l’arrivo. Complessivamente la pista è molto ripida, un po’ sullo stile di Champéry (se non più ripida!) e se si guarda oltre lo stretto sentiero un po’ ti si stringe il culo da quanto è ripido. Sinceramente, iniziando a conoscere i soggetti, non penso che mettano reti o protezioni lungo la pista, né tantomeno che costruiscano varianti.
E così oggi siamo stati fino alle 6 a scavare per finire la pista, che deve essere pronta entro venerdì. Abbiamo fatto solo una pausa di un’oretta verso le 2 per pranzare dove Glen, l’organizzatore, ha portato panini e da bere per tutti direttamente dal Subway.
La sera siamo andati un paio d’ore in uno skatepark ed in una pista di BMX per poi andare a cena a casa di Tom, il local del Toyota Hiace. E così anche la giornata di oggi è passata. A presto.
4 gennaio
Eccomi qui, sempre a casa di Ox, sempre per terra sulla brandina, infilato come un insaccato nel mio sacco a pelo.
Anche oggi, come ieri, Wyn ed io siamo stati a Living Springs a lavorare sulla pista. E’ un buon allenamento stare a spalare tutto il giorno, anche perché siamo dovuti salire e scendere dalla montagna 4 volte. Abbiamo iniziato a lavorare alle 10, e avanti fino alle 6 di sera, come ieri. Per pranzo oggi Glen ha preparato un barbecue in una specie di area pic-nic vicino a quello che sarà l’arrivo. Oggi eravamo una quindicina a lavorare e i local facevano rotolare più a lungo i massi giù dalla montagna: potete immaginare dei pietroni giganteschi che rotolano per il pendio di una montagna e che si schiantano contro gli alberi ai piedi del monte. Da quello che ho capito è un passatempo molto popolare. Qui, sono uno più fuori dell’altro.
Questa sera, a forza di picconare, avevo le mani con i calli che sanguinavano, ho seguito i consigli di Wyn, anche se un po’ titubante: disinfettare con alcol denaturato (perché c’era solo quello), che non solo disinfetta ma rende la pelle più dura… però sticazzi se brucia!
Per cena Ox ci ha preparato dei funghi, che coltiva lui stesso e che vende ai ristoranti (è gasatissimo perché ha trovato questo nuovo business che dice rendergli tantissimo) e una pizza con pomodoro, mozzarella, cipolle, funghi e carne… un po’ diversa da quelle a cui siamo abituati noi italiani, ma alla fine non male.
Dopo cena siamo passati a prendere Jimmy, un altro local di CHCH, e abbiamo fatto il giro di alcuni degli 11 skate park di Christchurch! Era pieno di ragazzi di 11-12 anni che giravano sia in skate, sia coi roller e altri con il monopattino. Mi ha colpito il fatto che, quando ad un certo punto è arrivato a skatare nella bowl di 3 metri un signore che avrà avuto sui 50 anni, tutti i giovani skater lo vedevano come un boss dello skatepark, lo rispettavano più di tutti e gli chiedevano consigli!
Adesso devo staccare perché domani mattina verso le 8 andiamo a girare a Victoria Park e devo cambiare la camera d’aria che non ho ancora capito se è bucata o se perde aria dalla valvola. Talk ya later.
5 gennaio
Oggi finalmente è stata la mia prima giornata di riding intenso. Questa mattina siamo saliti a piedi in cima ad una collina spingendo le bici e siamo poi scesi per una pista dove di solito girano in cross country, con sponde e salti… una sorta di 4x monotraccia… Io e Wyn siamo poi risaliti dall’asfalto con le bici da discesa per circa due chilometri su una strada in salita per andare a prendere la macchina e tornare poi a prendere Ox che ci stava aspettando in fondo. A metà strada mi si accosta una macchina della polizia… penso: «Che bega vuole adesso questo?». Io non lo sapevo, ma qui in Nuova Zelanda ed in Australia è obbligatorio il casco se si gira su strada, e così voleva farmi la multa, ma alla fine sono riuscito a corromperlo…
Verso le 10 siamo andati all’arrivo delle piste di Victorian Park, dove tutti i giorni gira il furgone per il servizio navetta. Con 200 dollari ho comprato il biglietto per 75 risalite da sfruttare qui a Christchurch, a Wellington e a Rotorua.
Così oggi ho fatto 5 giri insieme a Wyn, Sabrina Jonnier (che è in NZ, a casa di Cam Cole) e ad un altro kiwi di New Playmouth.
Questa sera per cena ho preparato a Ox e Wyn pasta alla carbonara e adesso sono di nuovo a casa di Nate a scrocco di wi-fi. Domani mattina molto probabilmente andiamo di nuovo a girare e forse il pomeriggio andiamo tutti a vedere il primo round del NZ Supercross in un posto ad un’ora e mezza da CHCH.
Alla prossima!
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