Lorenzo Suding racing diary #17: il miglior modo di festeggiare una lunghissima stagione – Prima parte
A Canberra soffiava un vento non esagerato, ma moderatamente forte. Lo sentivi sui salti. Eravamo lì con la nazionale di cross country e il nostro amico del gravity, Nicolò Di Ronco. Con Antonio Silva e Alan Beggin ci allenavamo e guardavamo la pista insieme, ben cinque volte. La nostra concentrazione era massima, e cercavamo solo di far la gara perfetta. Principalmente mi concentravo sulle mie linee, e penso di aver messo alla prova la pazienza di Alan parlando solo di linee e di come settare la bici. La mia Fury non era mai pronta. Con un peso di 17,2 chili e con le Minion senza i tasselli in mezzo viaggiava sul piatto come una bici da strada. La gara si avvicinava lentamente, e ogni giorno correggeva i miei difetti sulla pista. Mi sentivo abbastanza bene e pensavo di poter competere per un piazzamento nei top 25, se non facevo tanti errori.
La gara è andata che mi sentivo benissimo, ma non guidavo come al solito, rilassato e jolloso, ma volevo essere troppo preciso. Il che mi ha portato a essere rigido e fare due errori che ho pagato caro. Il vento non favoriva la mia rigidezza, e al terzo salto del “Triple treat” mi sono impuntato in aria quasi al punto di lasciare il manubrio per rotolarmi nei cespugli fuori pista… ma per un pelo ce l’ho fatta a non creare un cratere e ho continuato fino al traguardo al massimo. Ero deluso con me stesso, ma contento per aver controllato i danni fatti e comunque aver battuto un po’ di personaggi di alto livello. Un gara strana, non so ancora se mi è piaciuta. Il percorso era un po’ piatto, ma veloce lo stesso e i salti erano uno sballo! Un mix tra divertimento, tante risate e una realtà dopo gara dura da digerire.
Vorrei uscire dal contesto della cronaca per un attimo per fare un appello: Alan, torna a gareggiare nel 2010! Ci servi per crescere.
Il volo di ritorno era lungo. Molto più lungo dell’ andata. Chissà perché…
Per me, l’ultima gara di coppa a Schladming era un disastro visto dalla parte dei risultati. Ma dalla parte del divertimento era un gran successo! Sono venuti dei cari amici aostani per stare con noi e a guardare la gara. Peccato che in qualifica cado proprio davanti a loro e rompo la leva del freno posteriore. Non mi sembrava il caso di provar a qualificarmi ancora su una delle piste più rispettate della grande coppa.
Avevo deciso all’ultimo, prima di partire per l’Austria, di competere nel 4X con la vecchia bici di mia mdre da cross country, un po’ montata bene, ma comunque con un v-brake posteriore, perche nel 1995 uscivano ancora così… La possibilità di salvare il weekend con un risultato nel 4X mi gasava. I ragazzi mi hanno tifato fortissimo, e non so come ho fatto a qualificarmi con tutti gli errori che ho commesso in qualifica. Peccato solo che appena prima della gara avevo un problema meccanico e dovevo andare a riparare la bici in fondo, per poi risalire per il secondo heat. Ma ho mancato la partenza per cinque secondi e sono partiti senza di me. Questo ha danneggiato il mio umore, ma i miei amici erano sempre insieme a festeggiare un evento spettacolare quindi mi hanno saputo tirare su, e dare gas in un’altra competizione, e cioè il party!!! Vi dico solo che la festa sarà sempre ricordata da tutti noi. Eravamo otto valdostani, non tutti D.O.C. Piotta, Bettega, Quaglia, Paolo Bionaz, AleMano, Galimba, Edo ed io. Penso che il momento che mi ricorderò di piu è quando eravamo tutti seduti sul prato davanti al camper a sentire la musica di Piotta mentre Bettega si occupava del barbecue. Sentivo il “vibe” della fine della stagione con tutte le gare dietro di me ed ero contento, ma ancora non realizavo bene che era la fine. Mi mancava ancora un po’ per capire che le competizioni sono finite ed è arivato il tempo per appendere le bici e tirar fuori lo snowboard ed aspettare le neve!
Ma c’era ancora la Sardegna…
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Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03, #04, #05, #06, #07, #08, #09, #10, #11, #12, #13, #14, #15, #16.
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