Il racconto fotografico di Schladming. Terza parte, le foto di Luca Benedet
La terza parte del racconto fotografico viene pubblicata grazie al contributo di Luca Benedet, che devo ringraziare due volte per le splendide foto. “Piotta” mi permette di farvi vedere ciò che è successo da sabato pomeriggio a domenica, perché qualche simpatico arraffone ha deciso che la mia attrezzatura fotografica non mi serviva più, e se l’è portata via nella notte tra sabato e domenica, prendendo con sé anche tutte le foto scattate durante il four-cross.
In apertura è ritratto Lorenzo Suding, al suo esordio nel 4X in coppa del mondo. Sulla particolarità della sua bici (v-brakes compresi) si è già detto molto, sul suo stile non si dirà mai abbastanza.
“The four-cross star“, come ormai viene chiamato in continuazione da tutti gli addetti ai lavori, ha dato a Schladming il meglio di sé nella discesa, dove è riuscito a qualificarsi nonostante una caduta in una delle ultime curve prima del traguardo. Il diciottenne Mitch Ropelato ha tecnica da vendere. E tempo per crescere.
Jared Graves, qui ritratto mentre studia linee assieme a Filip Polc, ha dominato la stagione del four-cross, vincendo cinque gare, cogliendo un secondo e un terzo posto e facendo come unico passaggio a vuoto la gara di Bromont. L’australiano ha vinto anche in Austria, ed è stato così premiato ben quattro volte sul podio di Schladming, per la vittoria di tappa, il miglior team di giornata, la coppa del mondo e il miglior team nella classifica finale.
Steve Peat in un momento di relax, con l’onnipresente team manager del Santa Cruz Syndicate Kathy Sessler. Indimenticabile la gag escogitata per la premiazione del Syndicate come miglior team della stagione downhill 2009, con ogni meccanico vestito come l’atleta che segue.
Chris Kovarik ha perso un po’ di quello smalto che lo ha reso dominatore in Australia sul finire degli anni ’90, e in coppa nel 2001-2002. Ma il suo stile unico, irruento, lo rende ancora uno dei più fotografati.
Schladming al tramonto, pronta ad accogliere la finale del four-cross e l’ennesimo mega-party di fine stagione, al Tenne.
Matti Lehikoinen era al rientro dall’ennesimo infortunio, e non è riuscito a qualificarsi su una pista troppo tecnica e distrutta per uno dalla guida così pulita, e che molla così tanto i freni. Dopo l’ennesima volta in cui è stato costretto a rimettersi in sesto fisicamente, il prossimo anno saprà tornare al top.
Emmeline Ragot ha vissuto un’ottima stagione, iniziata a dicembre in Australia e Nuova Zelanda, e proseguita poi con un calendario europeo molto consistente sia nel downhill, sia nel four-cross. La francese, che è ancora a secco di successi in coppa del mondo, ha vestito a sorpresa la maglia iridata a Canberra, e ha chiuso terza in coppa nella discesa e nona nel four-cross.
Rachel Atherton è tornata a girare in discesa da qualche giorno, e a Schladming era la prima tifosa dei fratelli Dan e Gee. Gambe e braccia piene di lividi, segno di tanti allenamenti e qualche caduta, una cicatrice in più sulla spalla sinistra: il terrore serpeggia già tra le rivali, perché se la Atherton troverà la forma per loro ci saranno soltanto le briciole.
Nick Beer, il campione europeo in carica, sfiora il colpaccio chiudendo quarto in qualifica e undicesimo in finale.
Greg Minnaar e Steve Peat saranno probabilmente in due team differenti nella prossima stagione. Il sudafricano è vicino ad un altro grande team (Yeti? GT? Trek? Le voci sono molte, le certezze molto poche) e in Santa Cruz pensano che la maglia iridata di Peaty porti un ritorno mediatico sufficiente. E in un periodo di crisi economica, i tagli di budget sono all’ordine del giorno.
Proprio Jill Kintner ha risentito, già nel 2008, dei piani di rilancio di GT, che ha prima tagliato completamente il team gravity, all’interno del quale nel 2008 le punte erano proprio lei e il fidanzato Bryn Atkinson, poi ha lanciato la nuova Fury completamente in carbonio e ha deciso di richiamare dalla consociata Mongoose Mick Hannah ed Eric Carter, ritrovandosi con un team ancora più forte e costoso di prima. Rimasti a piedi, Kintner-Atkinson hanno messo su un team tutto loro, correndo su bici Intense e contando su numerosi sponsor personali. La stagione non è andata benissimo, e l’ultima gara per Jill si è conclusa alla seconda curva dei quarti di finale.
Link
I risultati del downhill e del four-cross di Schladming.
La prima parte del racconto fotografico.
La seconda parte.
Grazie per le foto a Luca Benedet.
Lascia un commento