Lorenzo Suding racing diary #13: Canazei da dimenticare, Pila da ricordare
Canazei è passata più velocemente di quanto pensavo. Sono abituato ad un ritmo più lento, avendo corso quest’anno quasi solo World Cup dove già mercoledi inizia tutto. Nella prima tappa di Coppa Italia ero stato assente per l’ematoma di Andorra e l’unica garetta che ho fatto era Scopello, che ripeto era veramente stilosa!
La prima cosa che mi ha colpito a Canazei erano i paesaggi. In bassa valle non ti rendi conto, ma in cima la montagna ti fa venire i brividi per quanto sono belle le Dolomiti. Sembrava il Grand Canyon messo su delle montagne! Poi ero super grato di avere finalmente una pista liscia, che dopo Maribor ne avevo bisogno.
Si cominciavano gli allenamenti solo il sabato e la pista variava da asciuta a bagnata da un momento all’altro, tutti montavano i wet scream ma io non avevo testa di cambiare le high roller tubeless che avevo appena montato con tutte le mie forze… La mia pigrizia o arroganza di pensar di poter dare gas in contropendenze su prato e fango hanno avuto come risultato sei cadute. Due erano easy e quasi divertenti, che driftavo come un scemo atterrando sul sedere.. Ahah, slip and slide! Un’altra caduta, sono sceso giù nel ruscello, un’altra facendo un dritto in curva e tagliandomi quasi la gola con una bellissima fettuccia in fil di ferro concepita per le mucche e una secca sul femore che pensavo diventasse di nuovo un ematoma. Subito ho messo ghiaccio e una benda strettissima e mi sono fatto accompagnare a Canazei da Mascherini per pulire me, casco e mascherina e fare una bella siesta. Ho pensato che dopo quattro giri, la pista la conoscevo già. Speravo. Dopo ore di siesta sono tornati i ragazzi della Dytech e abbiamo cenato alla grande con 4 Coca-Cola e 2 gelati.
Domenica mattina ero contento per la gamba che mi sembrava a posto. Mi sono vestito, ho mangiato e siamo partiti su… Tutti gasati perché non pioveva e dopo due run ero pronto per dare del gas. Sapevo dove non esagerare. Un po’ dappertutto, in realtà. E’ una di quelle piste che se lasci andare i freni in certi passaggi, non fai più la curva. Poi però non mi rendevo conto di quanto c’era da pedalare, che in allenamento non ti sembra, ma poi quando conta, capisci. La prima manche era solo qualifica. Sono partito per ultimo avendo la placca numero 1, faceva strano averla perché mi metteva pressione. Come tante cose nella vita, uno cerca sempre di aver una certa “cosa”, ma poi quando gli arriva è diverso che come nei sogni. Infatti è più bella l’attesa… A volte no, dopo vi spiego.
Allora davanti a me in coda avevo Josh (Button, ndr), Rankin, Scoles, O’Connor, Masters, MacDonald, Gamby, Mili, Zanchi. Tutti serissimi, tranne MacDonald: chiedendogli in partenza di fare versi si è messo a pedalare con la schiena dritta, il sedere di fuori e le ginocchia spalancate, e ci ha regalato un attimo di commedia. Tutti gli altri sono scattati come dei matti! Zanchi sempre facendo un impressione che sembrava la partenza dell’MX1.
Ammetto che mi sono messo anch’io a pedalare quanto potevo, ma dopo aver sbagliato la prima sponda bucata che il giorno prima era bella liscia, seduto sulla sella e mandando i piedi in aria ho cercato di montare il bullo e salvarmi. Il resto del run ero stanco e rigido come il legno. A dire la verità ero molto contento di essere arrivato quarto con quel run.
Dopo 3 ore di pausa sotto il sole, si avvicinavano le nuvole e si sentiva che ci sarà acqua. Quindi ho messo su gomme da fango non tagliate, il flap davanti e i tear off sulla mascherina. Arrivato su cominciava già con un po’ di pioggia e venti minuti prima della mia partenza scendeva deciso. Rankin mi ha chiesto delle tear off, ma non ho potuto dargliene perché ne avevo solo due. Una decisione che verrà a costarmi la giornata. In partenza, con un debito col karma da pagare, mi sono lanciato nella gara più dolorosa che mi sia capitata. La prima parte andavo bene e mi sembravo più veloce della prima manche, anche nel pedalare ero più in forma e le gambe non diventavano legno. In una curva a sinistra ripida che ti tira su una compressione su un ponticello ho perso i piedi dai pedali flat e mi sono seduto con forza sulla sella da 160 grammi che si è piegata, per mandarmi col sedere sulla gomma posteriore e spingendomi sul dietro della sella con la mia vescica. La prima botta ha fatto male, ma la seconda volta era orrenda perché in più della gomma che mi spinge in avanti ancora, c’era la compressione che ammortizando la bici è diventata una trapolla di tortura medievale!! Ora sento la sella toccare la mia schiena! Ero schiacciato e facevo dei versi strani. Dopo il ponte era prato in piano che dava la possibilità di rimettermi in sella. Ho guardato giù e con una mano ho tirato in fuori il cinturino dei pantaloncini perché la vescica rimaneva in dentro. Per un po’ non riuscivo a respirare, volevo accostare, ma curiosamente ho pensato a cosa avrebbe fatto Mick Hannah: e sicuramente non era mollare. So che tanta gente mi prenderà in giro per questo… Ma Sick Mick quest’anno è il mio idolo, per la scusa che ha dato a Maribor del perché non è andato cosi forte come di solito. Ha detto che il suo run era OK e che la ragione di non essere stato così veloce è che non sapeva come andar forte su quella pista. Mi piacciono le persone che non hanno paura di ammettere quel genere di cose.
Allora, torniamo al dolore. A fianco alla pista c’era Josh che mi tifava, e il tifo fa magia a volte. Ho tirato fuori la forza per rilanciare e ho finito la mia gara al meglio possibile. Il mio karma sporco per non aver dato uno strappo per la mascherina a Rankin mi ha castigato di brutto. La prossima volta magari ci penserò due volte.
Tutto questo ormai era due week end fa. Ora mi sto occupando della bici nuova. La Fury e il bike park di Pila. Sono il nuovo fiero direttore della pista di 4x di Pila. O meglio di “2x”, perché è largo 3 metri.
Il weekend passato è stato incredibile e vi racconto solo due righe. Venerdì, dopo una giornata intera di scavare, palare e “shapare” al pistino di 2x, ho preso lo stagionale estivo per andare sulle piste della seggiovia Chamolé e scendere per la prima volta quest’anno sulla mia pista preferita, sulla mia bici nuova di zecca! Il week end è cominciato con del rock’n'roll puro! Sabato 10 giri a manetta. Di sera abbiamo tutti cenato da Tasha al bar della seggiovia, seduti ad una tavolata di almeno 7 metri. C’erano Ciccio, Bubba, Piotta, Galimba, Edo, Fusinski (A.K.A. Fusanos), Zac, Chris (francese…), Caroline (sorella del francese……..), Rob, Paul, Michel, e tanti altri! Siamo entrati sani e siamo usciti tutti molto malati per spostarci al Gallagher’s, il pub (scozzese) di Pila per darci il colpo di grazia!
In quella serata a Piotta e a me sono venute tante idee geniali per la world cup di Schladming, dove Luca verrà a tifare e fare foto. Vi prego di non prendermi sul serio su questo, ma mi ha minacciato e devo pubblicarle…
Prima idea: montare trombe ad aria compressa sul manubrio, così sui salti facendo un whip accendo con un trigger per gasare un spettacolo sul famosissimo step up!
Seconda idea: montare delle casse con una antenna, così Piotta, che fa anche il DJ, trasmette della musica dal DJ set alla linea d’arrivo!
Terza idea: indossare una skin suite di color rosa con degli mini paracadute attacati alle spalle, così non mi squalificano!
Quarta idea: Fusinski scalda la bici da gara sui rulli mentre io mangio chips.
Quinta idea: Ascoltare il tifo dei miei amici con un mp3 player mentre scendo! «Daje gas Skudinski! Skudo GO! Haha!»
Le altre sono così stupide che non fanno manco ridere. Ahah!
Domenica mi sentivo una meraviglia… E per darmi gli impulsi giusti per allenarmi e dare tanto gas giù per la pista del bosco mi sono messo solo la giacca di jeans smanicata di Diego che è molto metallara con toppe di teschi, Motley Crue, 666, lucky 13 e altri bellissimi disegni sopra. Casco, ginocchiere e molto rock’n'roll! Abbiamo girato come dei pirati tutto il giorno e ci siamo divertiti senza fine. A fine serata ho riportato il mio corpo ferito e stanco a casa per mangiare una pizza e guardare un film e addormentarmi. Ci saranno persone shockate di sapere che Suding festeggia. Ma a volte ho bisogna di togliere la pressione accumulata dallo stress della World Cup! Wuay!
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Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03, #04, #05, #06, #07, #08, #09, #10, #11, #12.
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