Lorenzo Suding racing diary #08: feste, Scopello e partenza per la Scozia
Il week end è iniziato in un modo molto rock’n'roll! Mentre mi stavo preparando per la gara di Scopello, giovedi sono venuti dei miei cari amici a farmi una grigliata a sorpresa, a casa mia a Pila. Stavo caricando il cavaletto nuovo di Chain Reaction e la mia super bici nel mio super Scudo, quando sento un “Wuay!” mi giro e c’è Jambon, un amico, che mi chiede se è qui la festa, con una cassa di birra in mano! Non lo so, chi lo dice? Gli altri… I Black Arrows (il neonato team di Corrado Hérin, con tanti giovani valdostani, ndr) e sono un bel battaglione di ragazzi iper gasati in bici, aostani DOC. All’una ero in bagno… per rovesciare tutte le lattine di birra che questi gasoni non hanno potuto finire. Messo a posto casa, sono andato finalmente a letto con una traccia di febbre. Devo segnalare che come serio atleta non ho bevuto tanto. Solo due birre, giuro! Cominciamo bene…
Sveglia alle 7.00 e via. Arrivato alla gara a mezzogiorno ho trovato Mili e altri ragazzi del Team Dytech che stavano già facendo le risalite. Perfetto, mi sono subito aggiunto! Dopo 30 tornanti e 500 metri di dislivello mi sono messo in sella e via! Prima su strada sterrata, poi sulle piste da sci, che mi emozionavano dopo 10 giorni di riposo: cominciava il tracciato di gara! La pista è un mix tra Val Vigezzo e Val di Sole! Che figo! Velocissima, lunga, con contropendenze, rock section, radici e pezzi aperti da 80 all’ora! La seconda discesa con Mili già sentivo il cuore nelle braccia che papalpitava! Pensavo già: «Oddio, e per Fort William come facciamo?».
Alla terza discesa gia si cominciava a dare gas e le braccia si abituavano. Dopo 6 risalite ci siamo ritirati in hotel: era situato a Pila, sull’altro lato del fiume a 5 minuti di machina… che strana coincidenza. Quando c’era la World Cup di Pila nel 2005, si sono trovati sicuramente tanti inglesi al Pila di Scopa che bestemmiavano al GPS.. Ahahahah!
Eravamo i primi clienti dell’hotel. Il cibo era buono, ma i cuscini erano inproponibili. Alti 30 centimetri e duri, mi hanno lasciato con un collo incriccato il sabato. Buono, avevo la spalla debole per uno scontro con un albero, la gamba irriggidita e un collo con rotazione limitata… Quindi sembravo uscito da un incidente di auto. Ma non cambiava niente, solo che avevo una scusa buona per andare meno forte di Milivinti. Gli mettevo pressione dicendogli che gli davo almeno 10 secondi, pur sapendo che questo weekend mi bastonava alla grande…
Le risalite erano abbastanza hardcore! Eheheh! La seggiovia era vecchia come il tempo, ma c’erano e quindi sempre meglio di niente. La bici dovevamo tenerla a mano, ma dopo due esperimenti con la sella e il pedale ho scoperto il modo perfetto. Agganci il pedale sul sedile del lift chiudi la barra e agganci la sella con la barra di sicurezza. Magari avrei dovuto fare una piccola presentazione per tutti i corridori della mia trovata geniale, Poi ripensandoci ho capito che se ci ero arrivato io…
Dopo tre risalite ho pranzato con Mili e degli amici dei Black Arrows: la mamma di Paolo Bionaz pensa per tutti! Attenzione signora, che se si parla in giro di come cucina lei passerà tanto tempo che si troverà un’armata di downhiller a tavola ogni sabato!
Nel pomeriggio altri 3 giri a tutta. Se ci pensi, con sei giri a Scopello fai 40 minunti di discesa! Perché faccio questo sport? Lo capisco quando sento il fondo corsa della forca e aspetto la prossima botta! Rodeo! Vediamo quanto reggo!! Yeeeehaaa!
Alla sera eravamo tutti così cotti che l’unica meta era il letto, ed era difficile anche arrivarci. Domenica, avendo dormito senza il cuscino della morte, mi sono sentito abbastanza fresco. Per colazione, cappuccino, e brioche e let’s go! Una discesa alle 8.00 con un volo degno degli stuntmen di Hollywood, poi una discesa a fianco la pista, enduro style con Milivinti che ci scambiavamo le nostre hot lines. Devo ammettere che Marco è furbo! E’ difficile spremere la secret line della volpe, ma a volte ci riesco. Scherzo, siamo tutti e due dei volpini affamati di piccole vittorie!
Nella qualifica sapevo di non essere al mio top, e vi dico, ho dovuto dare più del previsto per satre dietro a Marco. Ero rigido come se invece di essermi riscaldato prima della gara, avessi fatto il test di spiroergonometria. Cozzi senior e junior ci hanno fatto il piacere della visita, e tifavano a fianco alla pissta prima del drop. Mi hanno visto svarionare sull’unica roccia appuntita che c’era sul tracciato e sono rimasti shockati per il mio jolly inutile. Comunque ero a 1”6 da Barney (Milivinti, ndr), quindi potevo essere orgoglioso.
Dopo una pausa pranzo interminabile – tre ore – ero di nuovo in partenza con Mili. La mia testa non era nel posto giusto. Mi sentivo ancora debole e per mettermi le ali ho bevuto due Red Bull. Quanto sono avanti! Davanti a me ho visto partire Bruno Zanchi e non potevo crederci. Mi sembra di essere il cretino dietro una 250F partendo per il hole shot, sparandomi la terra in faccia. Mi ha tolto proppio la voglia. Vabbè, dai, in 5 minuti è finito tutto e posso coricarmi.
Beep beep go! La Red Bull pedalava per me mentre io pensavo solo al traguardo. Prima staccata, stretto a destra, due ceppi, la radice che Mili diceva scivolosa. Cielo terra cielo terra dov’è la bici? Eccola nella fettuccia, tirando violentemente verso di me mi sono rimesso in sella, portando via la fettuccia e sperando che non si infilasse nel freno. Da lì in poi ho lottato per rimanere lucido, ma sentivo la stanchezza che prendeva il controllo legando le mie finte ali.
L’ultima curva in gara sentivo le urla dei Black Arrows che mi spingevano da dietro, un mezzo whippino nello step-down di arrivo e il traguardo. Guardando l’espressioni della gente non capivo se il tempo era vergognoso o buono. Poi di colpo ho vissto la faccia piu famigliare di tutte! Era mio padre con mia mamma che non vedevo da sei mesi! Che sorpresa, ho dimenticato la gara completamente e non ho fatto caso al tempo di Mili perche ero occupato ad abbracciare mamma. Mi sono venuti a visitare dal Cairo, come sorpresa.
Ho finito la gara a dieci secondi da milivinti, chi sa quanto avrò perso cadendo. Ho sentito dire da Bryceland che puoi contare i secondi mentre cadi, mi sembra un po’ complicato. Ma non importa, sono contento che il nostro Barney sia tornato a farci la vita difficile.
Ora sono a Pila e i miei sono già partiti per l’Olanda, dove abbiamo una casa. Mi sto organizzando per Fort William mentre aspetto le tre che devo andare al bike shop per mettere a posto le mie ruote da gara. Che assurdità questa vita! Mercoledì prendo il volo per Prestwick airport con Milivinti e Manuele, il nostro meccanico, per la quarta tappa della coppa del mondo, la più importante di questo sport! I voli sono gia prenotati, anche la macchina e l’alloggio! Ci vediamo con il nostro manager Maurizio Lazzero domani e ci dà tutto il necessario per partire per la Scozia sereni, in modo che l’unica cosa che ci resti da fare sia quella che sappiamo fare meglio, e sopratutto amiamo fare! Girare in bici giù una montagna a mille! Questo non si puo chiamare lavoro! Grazie Team Dytech!
Ciao e alla prossima!
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La foto è di Luca Benedet.
Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03, #04, #05, #06, #07.
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