Lorenzo Suding racing diary #04: La Bresse, giornata gasata!
Ci siamo fatti svegliare di nuovo dalle pecore affamate alle 7.00. Abbiamo fatto colazione con un caffè decaffeinato, perché abbiamo sbagliato… Siamo andati mezzi addormentati alla “race area” per prepararci un po’. Fusani e Damiano ci aspettavano ansiosi per metter a posto i nostri cancelli. Comunque il mio cancello è piu bello di quello di Milivinti: questo dovevo dirlo.
Ho fatto la prima run subito, alle 8.30 e chiaramente subito a tutta! Wuay! Ha funzionato: a volte in questo sport tutto è facile. Altre volte, quasi sempre, è dura. Comunque il primo giro sul bagnato è filato super liscio, il secondo e il terzo un po’ peggio perché ho tagliato i tasselli delle wet scream e non tenevano tanto. Alle 11 cominciava l’allenamento per i top 80. Milivinti e io abbiamo fatto un ultimo giro insieme. L’ho perso dopo un minuto, perché ha sbattuto il suo tendicatena sullo stesso drop dove si è infortunato ieri Cozzi.
Scesi al paddock ci siamo cambiati e siamo andati a mangiare mezza baguette con prosciutto e formaggio. Io per digerire e scaldarmi ho preso la bici da strada di Fusani per fare un giretto per il centro di La Bresse. Alle 2.20, assieme a Mili e al nostro super meccanico Fusinski, come lo chiamerebbero ad Aosta, siamo andati sul furgone della risalita. Dopo il primo rettilineo mi sono reso conto di non aver indossato il back number. Mi è preso come una doccia fredda giù per la schiena, pensavo che magari non mi avrebbero fatto partire. Ho chiesto subito a Sam Zbinden se è obligatorio, e lui da preciso svizzero com’è me l’ha confermato.
Ho subito fatto fermare il bus, sono saltato giù di fretta col casco in testa e ho corso un chilometro a piedi fino alla segreteria di gara per farmi dare un back number improvisato…
Fatto questo sono tornato di corsa al furgone e in 10 minuti ero alla partenza. Ho guardato una curva un po’ spaccata, mi sono scaldato sui rulli e via, sulla linea di partenza. Mi sentivo bene, e c’era milivinti davanti a me. Volevo dirgli: «Daje de gas!», ma mi sembrava un po’ preso. Sono stato quieto, per una volta.
30 secondi dopo di lui sono partito: marcia più dura e via, perché la rampa iniziale ti catapultava, come già detto, subito a mille… Ha fatto le prime due curve sul prato bene, con un po’ di drift, sul drop di Cozzi sono uscito male dal canale, ma l’ho salvata con una zampata, ha fatto il drop con un atterraggio un po’ pesante, di punta. L’altro drop è andato bene, per il resto un po’ di rischi qua e là, ma sono sceso abbastanza gasato. Mi ricordo anche di aver preso una botta alla mentoniera per una compressione sulle gobbe nel ultimo pezzo di prato.
Ho finito con 2’18”21. Per ora sono 26esimo. Domani si vedrà…
Link
Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03.
Lascia un commento