Lorenzo Suding racing diary #00. La nuova rubrica di MTBnews.it
MTBnews.it ospita una nuova rubrica: il diario di Lorenzo Suding. Giramondo stanziatosi tra Torino e Aosta, parla una lingua tutta sua, fatta di tedesco, inglese e italiano: conversare con lui è sempre spassoso, leggere ciò che scrive spesso è un’impresa. Cercheremo di non snaturare il suo stile, “traducendo” però in italiano corrente… Lorenzo ci racconterà la sua stagione in modo molto speciale, con molti aneddoti e il dietro le quinte di una vita da giramondo.
Dopo qualche gara italiana, ideale allenamento per gli appuntamenti che contano, Lorenzo è partito con il team Dytech, costola gravity del Racing team Dayco per la prima trasferta di coppa del mondo, che si terrà il giorno di Pasqua in Sudafrica, a Pietermaritzburg. Dopo un inverno travagliato e un cambio di team, sembrano esserci le condizioni per puntare in alto.
Vi lascio alle sue parole. Il prossimo appuntamento con il suo diario sarà al rientro dal Sudafrica. Buona lettura.
«Scrivo queste righe ad Aosta, in un internet café. Domani andrò a girare un po’ a Quart con Claudio e Marco (Cozzi e Milivinti, ndr), poi sarà ora di partire per il Sudafrica. Andiamo con ordine… Vivevo a Torino da due anni, ma la vita di città non mi dava più gli impulsi giusti e mi sentivo allontanato dal downhill. Avendo già vissuto in alta montagna per 3 anni in Svizzera, mi mancava tanto l’aria fresca. In Italia c’era solo un posto che mi attraeva profondamente: Pila. L’ho conosciuto nel 2005 in occasione della world cup. Le sue condizioni sono ottime. Pila è vicina alla Francia e alla Svizzera, ed è il punto di partenza perfetto per le gare internazionali.
Ho cominciato a considerare di vivere qui quando sono stato per una settimana da Edo Franco che mi ha fatto conoscere un sacco di gente “super gasata” in bici. Queste persone sono diventati cari amici… Da quel punto mi sono messo alla ricerca di un appartamento, ma fino a che ce l’ho fatta a trasferirmi è passato un anno..
Negli ultimi mesi del 2008 ho trovato un appartamento a Pila, e ho subito deciso di prenderlo.
Era gia metà dicembre prima della vacanze natalizie! Guidando fino Monaco di Baviera a visitare la famiglia per Natale avevo un sacco di cose per la testa riguardo sponsor, l’allenamento. Mi facevano male le costole e il polso, senza dimenticare un livido grosso come una palla da baseball sul braccio… Non sapevo come proseguire ed ero alla fine delle mie forze… Sono arrivato a Monaco solo grazie alla Red bull e la musica reggae…
Durante le vacanze le ferite non sembravano guarire ma non smettevo di allenarmi. Eravamo a casa a Maastricht in Olanda. Il giorno dopo Natale ho perso la pazienza e sono corso in ospedale dove mi hanno detto che il mio scafoide era rotto. Mi è subito venuta una depressione mostruosa e volevo dare uno schiaffo al dottore. Ripetevo solo «No, no, noooo!!».
Il 5 mi operarono e il 7 tornai da solo per 11 ore in machina dall’Olanda, nascondendo il gesso con una felpa lunga e guidando con il ginocchio sinistro.
Arrivato giù dal Gran San Bernardo ad Aosta, mi sono fermato da Bubba (Massimo Ferro, nda) per continuare il giorno dopo a Torino. Avevo mille cose da fare ed ero completamente solo. Ma avevo già tanta bella esperienza nel settore, perché nel 2007 avevo l’astragalo (un osso del piede, ndr) rotto e continuavo ad andare all’università e facevo la spesa in stampelle… ma quella è un altra storia.
Per farla corta, ho dovuto trovare gente che mi sostituisse nell’appartamento a Torino per trasferirmi a Pila e prendere la residenza qui…
Il gesso l’ho tolto dopo due settimane, e a fine gennaio ero di nuovo sulla neve in tavola a fare il pirla nell’Area Effe di Pila. Cominciai ad allenarmi con le ciaspole, andavo in palestra e facevo tanto snow. A marzo non mi faceva più male niente e ho fatto due garette di snowboard che ho vinto con tanta fortuna, ma rischiando la vita.
La prima gara in bici era la settimana dopo, sempre sulla neve. Era una transizione perfetta! Ero contentissimo perché gli sponsor erano fighissimi, e chiaramente perché ho vinto qualche soldo e un po’ di cestini pieni di prodotti tipici e vino, da condividere con i miei amici di Torino e Aosta.
La settimana dopo c’era la gara a Pieve di Teco, ma mi mancava la bici da downhill, perché mancava il perno posteriore. Era dura vedere la mia nuova GT quasi pronta e non poterla usare. Pazienza, ho usato la Sanction da freeride e mi sono divertito come un matto, vedendo la gente che mi guardava come se fossi un pirla qualunque che pensa di essere a una gara di enduro! Alla fine mi sono anche fatto il regalo di compleanno con un buonissimo sesto posto dietro al mitico Nico Vink!
Il weekend dopo ero convocato con la nazionale a Sanremo per un meeting cronometrato. Finalmente avevo la nuova bici, che era ancora da assettare. Non volevo dare gas perché la pista e piuttosto inca**ata e me l’ha gia fatto sentire sulle mie ossa più di una volta. Mi ha lasciato un livido al femore così grosso che misi le stampelle per tre settimane nel 2006, un piede rotto nel 2007 e una contusione alla schiena che sembravo paralizzato per due giorni. La bici mi sembrava un po’ strana il primo giorno, poi domenica mi sono abituato alla posizione diversa e sono andato a tutta. Tornando a casa mi sentivo come un uomo nuovo, perché sono riuscito a non cadere e mi sentivo una bomba sulla bici nuova. Ero pronto per una stagione da sogno!
La gara che seguiva era quella di Agnona. Ogni anno mi diverto alla grande, ma purtroppo quest’anno il maltempo ha messo la pista in una condizione terribile e ho fatto una gara più sul culo che sulla bici. Il miglior tempo era più di due volte quello che avrei dovuto fare.
Ora sono pronto a partire per Pietermaritzburg. Mi sto preparando per la prima gara di coppa del mondo. Oggi ho riverniciato il mio casco e finito di ripulire e mettere a posto la bici, che dopo l’argilla di Agnona sembrava già vecchia di un anno… Domani farò un giro con il team a Quart, per non perdere il ritmo.
Buon divertimento a tutti e keep riding!»
Lorenzo Suding
Foto di Luca “Piotta” Benedet.
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