10 domande a… Claudio Cozzi
Claudio Cozzi è sempre stato uno dei più talentuosi e promettentie giovani del downhill italiano: vincitore di titoli su titoli nelle categorie giovanili oggi, dopo una stagione sfortunata per un infortunio e limitata da impegni di studio, vuole tornare al vertice. Dopo anni con Ancillotti, poi nel team Scout, dal 2009 correrà per il Racing team Dayco, uno dei cinque probabili trade team UCI italiani (assieme ad Ancillotti, Playbiker, Surfing shop e Argentina bike), assieme a compagni di squadra motivati e in un ambiente che dovrebbe essere fertile per tornare al vertice.
Claudio ha tecnica da vendere e un fisico adatto al downhill, eredità del padre Fabrizio, già campione del mondo master: nel 2009, puntando alla coppa del mondo e alle principali gare del circuito italiano, cercherà di ritrovare costanza nei risultati e di rivestire quella maglia tricolore a cui era abituato fino a pochi anni fa.
1. L’evento più bello della stagione
La gara più bella a cui ho partecipato, avendo fatto poche gare quest’anno, è stata la gara di Swiss cup a Bellwald, nonostante il freddo e la neve.
Quella che ho seguito da lontano, dopo due anni in cui vi ho partecipato, è sicuramente Fort William: è sempre spettacolare.
2. La giornata peggiore
Beh, questa è di sicuro la domanda più facile: il giorno in cui mi sono rotto la clavicola, all’europeo di Caspoggio, è stato certamente il peggiore dell’anno.
3. La gara e il percorso più bello del calendario italiano
A me personalmente è sempre piaciuta Pila, veloce, impegnativa e abbastanza simile alle piste di coppa del mondo. Quest’anno poi mi sono divertito molto anche a Caldirola, molto migliorata rispetto agli scorsi anni.
4. Il tuo idolo di tutti i tempi, nel mondo del downhill
Steve Peat… penso che dopo Vouilloz sia il più grande downhiller di tutti i tempi!
5. Come è cambiato il mondo del downhill da quando gareggi? E le biciclette?
Da quando ho iniziato, ormai sette anni fa, dal mio punto di vista è cambiato in meglio: il livello si è alzato, c’è più gente che viene alle gare, i percorsi e l’organizzazione migliorano di anno in anno.
6. Quale ruolo pensi dovrebbero avere i media in questo sport?
Internet ha avuto già nello scorso anno un ruolo molto importante grazie a siti come MTBcut e Freecaster, che hanno trasmesso live tutto il circuito di coppa, e a due o tre ottimi siti italiani. La TV ormai da tempo non si occupa più, come faceva qualche anno da, del nostro sport e un suo ritorno porterebbe soldi e una ventata di novità nel circuito.
7. Che cosa serve per far crescere il movimento?
E’ brutto da dire, ma senza soldi non c’è crescita; non tutti hanno la fortuna di avere dietro una famiglia che ti segue, come è ed è stato per molti di noi, e quindi servirebbero team e sponsor in grado di investire sul circuito ma soprattutto sui giovani.
8. I tuoi obiettivi per il prossimo anno
Per il prossimo anno spero di raggiungere i migliori risultati possibili in coppa del mondo e di lottare per i primi posti in Italia: io darò il massimo, poi quel che viene viene…
9. Un giovane emergente su cui scommetteresti per il futuro
Sinceramente non saprei su chi puntare perchè non vedo, come è stato negli anni passati, un giovane in grado di fare risultati importanti a livello nazionale, anche se negli ultimi anni il livello si sta piano piano alzando, e spero quindi che qualcuno mi smentisca!
10. Il 2008 verrà ricordato per…
Io preferirei dimenticarlo.
Comunque mi è dispiaciuto molto per il ritiro di Alan Beggin… ma ha le sue motivazioni e lo capisco.
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