10 domande a… Edoardo Franco
Edoardo Franco è la terza “vittima” della rubrica “10 domande a…“: proprio oggi, 29 novembre, compie 18 anni, e noi di MTBnews.it approfittiamo di fargli gli auguri nel migliore dei modi.
“Edo” è indicato come uno dei predestinati del downhill italiano: in famiglia si mastica bici da sempre. E’ di casa a Saint-Christophe, sulla collina di Aosta, a due passi da una delle migliori piste di discesa italiane, quella di Pila, e ha a disposizione chilometri di sentieri per l’allenamento, tra cui anche il neonato pistino di BMX di Aosta. Edoardo non ha perso tempo e non ha deluso le aspettative, laureandosi campione italiano nella categoria junior, partendo con il favore dei pronostici e una grande tensione, proprio sulla pista di casa. Nel 2009 passerà tra gli under 23, e gli impegni scolastici ne segneranno probabilmente la prima parte della stagione. Ma l’impegno che sta mettendo nella preparazione lascia ben sperare.
1. L’evento più bello della stagione
La mia stagione 2008 è stata una stagione più che positiva. Di sicuro gli eventi che ritengo più belli di questa stagione sono stati il campionato italiano a Pila, che è stato per me il raggiungimento dell’obiettivo principale che mi ero prefissato e per il quale avevo lavorato durante l’inverno; la trasferta canadese, dove mi sono divertito veramente tanto, sia in bici che non, ad eccezione di un episodio che però mi ha fatto riflettere e maturare parecchio, soprattutto grazie ad un discorso di Alan (Beggin, ndr); la gara di Coupe de France a Montgenèvre, perché è una delle mie piste preferite, mi piace la mentalità e l’aria che si respira alle gare in Francia e poi perchè ero tranquillissimo mentalmente, solo con la mia famiglia e senza nessuna tensione; infine il mondiale in Val di Sole, perché è l’evento più importante a livello internazionale, e quest’anno è stato proprio in Italia.
2. La giornata peggiore
Dal punto di vista sporitvo, la mia gara peggiore è stata la tappa di coppa del mondo ad Andorra: durante le prove mi piaceva come giravo, poi però in gara ho fatto una discesa penosa… Ero abbastanza deluso.
3. La gara e il percorso più bello del calendario italiano
Di sicuro l’italiano a Pila… mi sentivo bene, la pista mi piaceva tanto e poi, come direbbe Simon Cittati, “Stavo a tutta!“.
Anche Caldirola e la prima parte del percorso di Collio mi sono piaciuti parecchio.
4. Il tuo idolo di tutti i tempi, nel mondo del downhill
Alan Beggin e Nathan Rankin. Li ammiro per la loro guida, il loro stile, la loro professionalità, con i quali affrontano le gare e la preparazione e, conoscendo bene entrambi, li ammiro anche come persone. Sono loro i miei veri idoli.
5. Come è cambiato il mondo del downhill da quando gareggi? E le biciclette?
Non sono tanti anni che gareggio nel downhill. Prima giravo piu che altro in cross country. Comunque sia ho notato come le bici stiano diventando sempre piu leggere per favorire la maneggevolezza e l’agilità. E anche le piste in un certo senso evolvono di anno in anno. Il livello dei tracciati si sta alzando sempre più: salti sempre più grossi e parti tecnicissime che si alternano a pezzi pedalati. Ne è un esempio la pista di Bromont dove la parte iniziale era parecchio tecnica e scivolosa, mentre dall’intermedio in poi era quasi solo da rilanciare.
6. Quale ruolo pensi dovrebbero avere i media in questo sport?
I media penso che abbiano un ruolo molto importante nel far conoscere il nostro sport. Senza l’interesse di televisioni, riviste sia specialistiche che non, e internet credo che le discipline gravity siano destinate a rimanere uno sport di nicchia.
7. Che cosa serve per far crescere il movimento?
Per fare crescere il movimento sono dell’idea che il modo migliore sia quello di coinvolgere in primo luogo i giovani. Solo in questo modo potrà crescere, come numero e di conseguenza come livello.
8. I tuoi obiettivi per il prossimo anno
Beh, il prossimo anno sarà dura sia per il passaggio di categoria, sia per l’esame di stato. Comunque sia l’obiettivo per il quale mi sto preparando è quello di migliorarmi per avvicinarmi sempre più ai top rider italiani, sempre e comunque divertendomi. (… e poi migliorare i whip! Sono la cosa più stilosa! Yeah boy!)
9. Un giovane emergente su cui scommetteresti per il futuro
Gianluca Vernassa e Francesco Colombo mi sembra che stiano maturando con la giusta mentalità. Se continuano così tra un paio di anni daranno del filo da torcere.
10. Il 2008 verrà ricordato per…
La vittoria di Alan Beggin a Pila.
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Il myspace di Edoardo Franco.
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