Maribor 4X: cadono i big, lo spagnolo Alvarez stella del week end. Normale amministrazione per la Beerten. Zampieri KO
In un four-cross combatutissimo e molto spettacolare, lo spagnolo Rafael Alvarez, presentatosi ieri con il quinto tempo in qualifica e prima di ieri quasi sconosciuto, vince il primo four-cross della World Cup 2008, sabato 10 maggio a Maribor, battendo in una finale senza “big” i tedeschi Guido Tschugg e Johannes Fischbach. Tra le donne, Anneke Beerten domina tutte le manche e vince la finale su Anita Molcik e un’arrembante Fionn Griffiths. Da segnalare la brutta caduta in partenza per Mio Suemasa: la giapponese, in prima corsia nella seconda batteria dei quarti, batte violentemente la spalla cadendo nel rettilineo iniziale.
Tra gli italiani, buona e sfortunata prova di Livio Zampieri, che domina la sua batteria degli ottavi conducendo dalla prima curva al traguardo, ma esce ai quarti dopo che, con una sportellata, ha mandato a terra Cédric Gracia e nel rettilineo successivo, perdendo il controllo della bici, è uscito di pista finendo nella scarpata sottostante, saltando le reti e fermandosi solo dopo parecchi metri: per lui una brutta frattura alla tibia sinistra, che lo terrà lontano dalle gare per un lungo periodo.
La finale del downhill sarà domani, domenica 11 maggio, e verrà trasmessa in diretta web a a partire dalle 14.20 da ben sei canali tematici, che potete trovare qui, sul sito dell’UCI.
La gara in breve: cadute e sandwich, Zampieri fa Superman e Lopes rompe la sua nuova Ibis
Sole e caldo, terreno poco polveroso. Le condizioni ideali per una gara perfetta. Anche il pubblico è numeroso, anche se altri eventi hanno visto una folla più densa.
Brian Lopes, pluri-campione del mondo di specialità, esce subito ai sedicesimi, litigando con la porta della seconda curva quando è in prima posizione e rompe qualcosa (forse il cambio), non riusciendo a ripartire. Ne approfitta un pulito Federico Ravizzini, che approfitta di un’altra caduta e passa il turno. Poco dopo, negli ottavi, non avrà la stessa fortuna: in una curva lenta a metà percorso tutti e tre i suoi sfidanti finiranno a terra, ma il BMXer italiano non riuscirà a superare l’ammucchiata di ferraglia prodotta dalla caduta e rimarrà chiuso in quarta posizione. L’autore del miglior tempo, il britannico Dan Atherton, esce agli ottavi, tagliato fuori per un problema in partenza.
Altra batteria, e Joost Wichman sbatte contro Gracia, sempre nella fatidica seconda curva, arcigna perché senza sponda. Poco dopo anche Nathan Rennie (ritorno atteso, il suo, nel 4X) e Ross Milan si fanno male da soli in quella curva, con l’aussie che travolge Milan quando sono terzo e quarto. Filip Polc e Mickael Deldycke sono invece più fortunati: a suicidarsi sono i due loro sfidanti, dopo che il ceco e il francese erano partiti malissimo nel loro ottavo di finale. Scott Beaumont esce di pista e investe un paio di spettatori. E lo spettacolo è solo all’inizio.
Mio Suemasa fa harakiri dopo una brutta partenza, e a una decina di metri dal via, senza toccare nessuna altra atleta, va rovinosamente a terra: per la giapponesina niente di grave, sarà al via del downhill. Per le ragazze quello sloveno è un tracciato impegnativo, con particolari difficoltà sui due grossi doppi finali, che solo la Beerten e la Griffiths riescono a chiudere permettendosi di scodare (e di sorridere per i fotografi).
Ai quarti, lo spettacolare infortunio di Livio Zampieri: carico a mille, parte molto bene, tagliando la prima curva e ritrovandosi nella seconda spalla a spalla con CG. Il francese va a terra, sembra persino malconcio. Poi però anche il cuneese si sbilancia, perde il controllo della bici e plana a volo d’angelo solvolando un fotografo e le reti di protezioni, e rotolando giù dalla scarpata sottostante. Qualche momento di apprensione, e poi la gara riparte: da quanto era carico, oggi Livio poteva arrivare in finale, e invece ha rimediato una brutta frattura della tibia che lo terrà fermo per parecchio tempo e probabilmente lontano dal mondiale in Val di Sole.
Altra batteria, altro maxi-tamponamento. Saladini parte in testa, Fischbach e gli altri si chiudono a sandiwich alla famosa seconda curva: le bici e gli atleti saltano in giro come birilli, il tedesco si rialza e cerca di ripartire con una bici che non è la sua. Poi se ne accorge, salta in sella alla sua Ghost e riesce a qualificarsi.
Le semifinali e la finale sono molto equilibrate, sia in campo maschile, sia in quello femminile: tranne per Anneke Beerten, che vince tutte le manche, controllando nelle prime due curve e dando tutto sul resto del tracciato, più filante. Arriva felice al traguardo ed esulta – dirà poi che la tensione per l’aspettativa del nuovo team era alle stelle – per la prima volta in un 2008 che si prospetta per lei eccezionale.
La finale maschile è appassionante: nessun grande nome, a parte forse il vecchio Tschugg, già vincitore in coppa, e grande equilibrio. Dietro ad Alvarez, che sembra in giornata di grazia e parte subito a tutta con qualche metro di vantaggio, sono sorpassi e controsorpassi, cadute, tamponamenti, tagli di percorso. Alla fine tra i battuti la spunta Tschugg.
Four-cross
Classifica finale uomini
1. Rafael Alvarez De Lara (Spagna, Specialized)
2. Guido Tschugg (Germania, Fusion)
3. Johannes Fischbach (Germania, Ghost)
4. Tomas Slavik (Repubblica Ceca, GT)
5. Cédric Gracia (Francia, Commençal – Furious – Oakley)
6. Romain Saladini (Francia, Sunn)
7. Mickael Deldycke (Francia, Kenny)
8. Jurg Meijer (Paesi Bassi, RSP)
9. Kamil Tatarkovic (Repubblica Ceca, Suzuki – RB)
10. Tomas Haluza (Repubblica Ceca)
11. Dave Wardell (Gran Bretagna)
12. Sidney Gerber (Svizzera)
13. Filip Polc (Slovacchia, Kenda – Tomac)
14. William Evan (Gran Bretagna)
15. Miroslav Jirka (Repubblica Ceca)
16. Livio Zampieri (Italia, Vigor – Da Bomb)
17. Dan Atherton (Gran Bretagna, Animal – Commençal)
18. Ross Milan (USA, Yeti – Fox shox)
19. Tilen Frank (Slovenia)
20. Lewis Lacey (Gran Bretagna)
32. Federico Ravizzini (Italia, Scout)
48. Federico Mattia Gemme (Italia, Ancillotti team)
64 classificati (83 dopo la semifinale)
Classifica finale donne
1. Anneke Beerten (Paesi Bassi, MS Intense)
2. Anita Molcik (Austria, Four elements – Yeti)
3. Fionn Griffiths (Gran Bretagna, Norco)
4. Melissa Buhl (USA, KHS)
5. Lucia Oetjen (Svizzera)
6. Hélène Fruhwirth (Austria, Ciclopia)
7. Eva Castro Fernandez (Spagna, Specialized)
8. Diana Marggraff (Ecuador)
9. Kathy Pruitt (USA, Jamis)
10. Marielle Jonker (Paesi Bassi)
11. Tereza Votavova (Repubblica Ceca)
12. Katarina Tothova (Repubblica Ceca)
13. Elisa Canepa (Italia, Iron Horse – Playbiker)
14. Angela Hohenwarter (Austria)
14 classificate
Link
I risultati delle qualificazioni.
Le classifiche complete (pdf): uomini e donne.
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