On-line il nuovo sito di Alan Beggin, campione italiano di DH
Il pluri-campione italiano di downhill, il padovano Alan Beggin (nella foto a Pila) ha finalmente uno spazio web tutto per sé. Lo potete trovare all’indirizzo alanbeggin.com.
Campione italiano assoluto di downhill ininterrottamente dal 2001 ad oggi, Beggin preferisce da sempre le piste tecniche e lente, dove può far valere le proprie doti e non viene penalizzato, contro rider più prestanti, per il suo peso leggero ed elenca la valdostana Pila, dove ha ottenuto il miglior risultato in Coppa del mondo con un ottavo posto, Schladming in Austria e Mount Buller in Australia come le sue piste preferite.
Il “veneto del downhill” racconta come è nata la sua passione per la mountain bike, e in particolare per il downhill: il suo esordio è avvenuto su una bici da corsa, «ho cominciato a fare competizioni ottenendo discreti risultati, ma senza riuscire a divertirmi davvero. Così ho deciso di “uscire di strada” e mi sono dato alla mountain bike: ho cominciato con il cross country ma, c’era da aspettarselo, mancava la velocità! Ed appena ho raggiunto l’età minima per poter partecipare alle competizioni, sono passato finalmente al downhill». A 15 anni Alan vinceva già il campionato italiano, a 19 ha iniziato, grazie ad alcuni sponsor, a fare gare anche fuori dai confini nazionali.
«Lo stile di discesa che preferisco è proprio quello australiano, ed anche quello americano, perché sono maggiormente influenzati dal freeride, non solo nel modo di scendere una montagna, ma anche nello stile di vita – conclude Beggin – se non fossi un rider di downhill, credo che correrei in moto, o in kart, ma sono contento di essere un downhiller perché mi permettere di scendere da qualsiasi parte mi venga in mente».
Beggin ha in programma di partecipare nel 2007 all’intero circuito della coppa del mondo, al campionato europeo di Elatohori Pieria, per la prima volta in Grecia, e al mondiale scozzesi di Fort William, oltre che ad alcuni appuntamenti del calendario italiano e ad alcuni contest urbani e “alternativi”.
Lascia un commento